Arriva l'AI Shopping con ChatGPT

Scritto il 05/05/2025
da Daria Benedetto


In questi giorni si parla molto di ChatGPT Shopping, la nuova funzionalità di OpenAI che trasforma la chat in un personal shopper connesso a migliaia di schede prodotto. L’ho testata in anteprima e, credetemi, è qualcosa che può cambiare il nostro modo di comprare (e di vendere) online.

Ecco, passo dopo passo, cosa ho scoperto.

Da dove nasce l’idea

Immagina di aprire ChatGPT e chiedere: “Mi consigli un paio di scarpe running sotto i 120 € per chi ha un appoggio neutro?”. In pochi secondi la chat ti risponde con una mini‑vetrina: foto, prezzo medio, recensioni riassunte, pro e contro. Tutto in un’unica finestra, senza rimbalzare fra dieci tab diversi. È la logica del microlearning declinata allo shopping: informazione essenziale, subito operativa.

Ma quando arriva in Italia?

Il roll‑out globale è iniziato il 28 aprile 2025. In pratica, entro la prima settimana di maggio la maggior parte degli utenti italiani dovrebbe già vedere i “pulsanti d’acquisto” dentro ChatGPT. Attenzione però: le funzioni di memory — quelle che ricordano colori preferiti, taglie, gusti — per ora sono disattivate in tutta l’Unione Europea in attesa di un accordo sul GDPR. Quindi l’esperienza sarà già comoda, ma non ancora “su misura” come negli USA.

Perché dovresti farci caso (vantaggi concreti)

  • Riduce la frizione per l’utente: ricerca, comparazione e scoring prodotto in un’unica conversazione.

  • Premia la qualità dei dati e non il budget pubblicitario: niente annunci sponsorizzati, almeno in questa fase iniziale.

  • Nuovo touch‑point per i brand: entrare nella fase di scoperta, non solo in quella di conversione.

  • Accesso democratico: funziona anche senza account, il che allarga il funnel a chi non ha ancora deciso dove comprare.

Il mio parere critico

La medaglia ha, ovviamente, due facce:

  1. Dipendenza dall’ecosistema OpenAI
    Se la prima ricerca parte in chat, il traffico organico verso motori e marketplace potrebbe ridursi. Prepara fin da ora feed perfetti e descrizioni sensate: è il nuovo SEO.

  2. Visibilità non garantita
    Niente ADS significa competere su schede prodotto ricche, recensioni vere e markup pulito. Chi è pigro rischia di scomparire.

  3. Privacy e personalizzazione
    Finché la memory rimane bloccata dall’altra parte dell’Atlantico, l’esperienza europea sarà ibrida. Un vantaggio per chi teme l’over‑profiling, uno svantaggio per chi vuole consigli ultra‑personalizzati.

  4. Checkout ancora esterno
    Per completare l’acquisto serve comunque aprire il sito del retailer. È un passaggio in più dove il carrello può perdersi.

Come cambierà lo shopping online (e cosa puoi fare oggi)

Ci stiamo spostando dal paradigma “search‑compare‑click” a quello “chiedi‑valuta‑decidi” direttamente in conversazione.

Questo significa:

  • Conversational SEO: i prompt sostituiranno (in parte) le parole chiave. Allenati a scrivere schede pensando a domande, non solo a description.

  • Recensioni autentiche: la AI le sintetizza in tempo reale, quindi manipolare il sentiment diventa quasi impossibile. Meglio puntare sulla trasparenza.

  • Formazione del team: servono competenze di AI copywriting e prompt engineering. 

 

ChatGPT Shopping segna il passaggio dall’e‑commerce asincrono (ricerca → comparazione → carrello) a uno shopping dialogico dove la fase di discovery avviene dentro un’unica interfaccia. 

È l’ennesimo segnale che l’AI sta spostando l’attenzione dal click alle conversazioni. Chi saprà parlare il linguaggio di questi nuovi intermediari digitali conquisterà la preferenza – e il portafoglio – dei consumatori di domani.